venerdì 23 novembre 2012

Sussurri segreti

C'era un luogo non credevo di tornare.  Dopo uno strano intreccio di messaggi, invece, ho varcato ancora quella soglia, scendendo di nuovo quelle scale in mezzo al disordine creativo che ti contraddistingue.
Non ci sono barriere fra noi, solo pensieri e sussurri segreti che non riveleremo.
E' stato bello parlarti del mio dolore, quello che sai comprendere e alleviare solo tu perché è solo a te che riesco a parlarne,
Ti ho sentito sussurrare parole nuove, oggi, ho amato i tuoi gesti e i tuoi desideri intrecciati nei miei.
Guardavo i tuoi occhi e c'erano lampi d'azzurro oltre i vetri trasparenti, i tuoi occhi verde cangiante erano azzurri al sole del nuovo incontro.
Nel mio cuore ci sarà spazio anche per te se non mi deluderai, troverò parole per toccare il tuo e baci per ascoltare i tuoi sussurri segreti.
Non ho avuto bisogno di farti entrare perché dentro di me ci sei già.
Un inverno, un'estate, un autunno... tornerò a primavera, promesso.

martedì 30 ottobre 2012

Un passo avanti

Dopo un mese e più di latitanza, riappare la spunta verde accanto al tuo nome su skype.
Peccato che io non abbia voglia di parlarti, di raccontarti, di invitarti, perché il mio unico desiderio è quello di ignorarti.
Sono offline e ci resterò.
Finalmente un passo avanti.

sabato 27 ottobre 2012

Figli non allineati

Con un certo sgomento assisto alla condivisione, tramite social network, di foto in cui le madri pubblicizzano l'ultimo tatuaggio del proprio pargolo.
Ancor più grave trovo che si tratti di madri di un certo (presunto) livello socio-culturale ed economico, gente che si dà arie di impegno sociale - sinistroide, ovviamente, perché l'impegno sociale è prerogativa di un lato soltanto! - non disdegna eventi e serate (intesi come ottimo territorio di caccia) e nella vita ha conquistato un posto al sole.
Registro con enorme soddisfazione di avere due figli (maschi) che, ormai in età della ragione, annoverano zero tatuaggi, zero orecchini e zero piercing.
Mi riempie di orgoglio pensare che la vera personalità sia proprio in questo non allinearsi con la massa e le mode, ma rifulgere di luce propria senza violare permanentemente ciò che la natura ha creato.
Fino a che erano adolescenti, pensavo che gran parte del merito fosse del loro Maestro di karate e della severa disciplina marziale che vietava l'uso di piercing, orecchini e catenine varie, per motivi di sicurezza e di opportunità.
Ora che entrambi sono cinture nere e hanno smesso di allenarsi e di onorare il loro Maestro, però, la loro scelta di vita è stata di non farsi contagiare dalle mode solo per sentirsi parte integrante del gruppo.
Anche la loro madre, negli anni settanta-ottanta, non ha manifestato solo perché gli altri manifestavano, non ha fumato solo perché gli altri fumavano, non ha partecipato ai collettivi del Movimento Studentesco solo perché era di moda, non ha iniziato a scopare a 14 anni solo perché tutte le altre lo facevano, ma ha preferito scegliere con la propria testa, anziché con quelle altrui, e senza per questo sentirsi diversa.
Sono contentissima di aver messo al mondo figli non allineati.
Proprio come me.


venerdì 26 ottobre 2012

Svegliatevi!

Oggi ho aiutato un padre a ottenere l'affidamento condiviso di suo figlio.
Ho fatto appello a tutte le mie capacità sensoriali, psicologiche, descrittive, letterarie e tecnico-professionali, per evitare che un'altra persona, un estraneo, si impadronisse di un ruolo paterno che non gli compete, ma soprattutto che una moglie mancata portasse a termine la sua agognata vendetta.
Non trovo giusto che le ultra-trentenni-quasi-quarantenni di oggi, usino le gravidanze per trascinare all'altare il fidanzato (quasi sempre professionista affermato) tanto storico quanto recalcitrante.
Eppure, è quello che succede.
Nel 90 % delle coppie all'altare, la sposa è incinta e l'ha fatto a bella posta, per non rimanere fidanzata a vita mentre l'orologio biologico guarda scorrere inesorabilmente il tempo.
Lui, naturalmente, crede che sia capitato tutto casualmente...
Uomini, svegliatevi!!!
Sono unioni destinate a fallire sulla pelle dei vostri figli.
Che brutta razza le donne in cerca di sistemazione, prima alla ricerca del fidanzato carino e danaroso (ma sul carino sono disposte anche a sorvolare, basta che il portafogli sia gonfio...), poi del matrimonio prestigioso, possibilmente con wedding-planner, poi del SUV per andare a fare la spesa ed accompagnare il figlio a scuola, gradita barca, gradito amante, ma poi, una volta sgamate, gradito affidamento della prole perchè all'affidamento della prole è legata l'assegnazione dell'appartamento con corposo assegno di mantenimento.
Come facciano i tribunali a mettersi dalla parte di queste tipe, è un mistero.
Certo, ogni tanto, c'è anche qualcuno che si ribella. Come il papà che ha riconosciuto il figlio, ma si è rifiutato di sposarne la madre. Ha tirato fuori le palle, lui, ha saputo dire NO.
Lei ha deciso di fargliela pagare, negandogli la gioia di godersi il suo bambino e considerandolo solo un limone da spremere.
Fino a che sulla sua strada non ha incontrato me...

giovedì 25 ottobre 2012

Senza chiedere nulla in cambio?

Campagna elettorale in tempo di crisi.
In ballo ci sono novanta-posti-novanta di deputato alla Regione Sicilia, prospettive di mangiugghia incredibbbbbile, roba da far impallidire un senatore della Repubblica!
In lizza tanti politicanti di mestiere, gente che non sa cosa sia il lavoro, che non ha fatto neppure il militare, che ha comprato diploma e laurea, ma anche tanti giovani, rampanti e squattrinati, che cercano una sistemazione per la vita, non solo per sé ma anche per la propria famiglia stretta e allargata.
Gli elettori, giustamente, non si chiedono da dove provengano i soldi per le loro campagne elettorali, fondamentalmente perché lo sanno già.
Se lo chiedono, invece, i (sedicenti) giornalisti delle varie testate locali, se non altro per avere l'occasione di scrivere qualcosa.
E allora, giù con la fatidica domanda: "Scusi, ma a lei, chi gliela sta finanziando la campagna elettorale? Chi gliele sta pagando le spese per il curatore d'immagine, il fotografo, il tipografo dei santini elettorali, le segretarie della segreteria, i vali galoppini, la benzina, l'affitto delle sale, degli alberghi, gli spazi pubblicitari, gli spot, i francobolli, le buste eccetera eccetera eccetera?"
Ora, è ovvio che ai capoccia, le spese grosse gliele sta pagando il partito, cioè il cittadino che paga le tasse, e che qualcosa, giusto qualche decina di migliaia di euro, ce la stanno mettendo di tasca propria.
Ma quello che fa veramente ridere, sono le dichiarazioni di certi giovani candidati:
"La mia è una campagna elettorale povera... bla bla bla... giusto duemila euro per la tipografia, e tanto, tanto lavoro di alcuni volontari, che si stanno spendendo senza chiedere nulla in cambio..."
Ma ceeeeerto, come no... Lo conosciamo, eccome, questo Senza chiedere nulla in cambio!!! 
Sono gli eredi naturali di quegli stronzi schifosi che, sempre all'insegna del Senza chiedere nulla in cambio, hanno fatto carriera al posto mio, hanno ottenuto Posizioni Organizzative e Dirigenze nella pubblica amministrazione, o posti di lavoro, insomma sono stati ben sistemati alla facciazza di chi quei posti se li meritava, e aveva perso tempo a studiare e prepararsi anziché cercare di procurare voti al proprio padrino.
Senza chiedere nula in cambio, eh?!?
Ma certo, non c'è mica bisogno di chiedere!!! Il tornaconto arriva, automaticamente, dopo l'elezione.
Ma che se ne andassero tutti affanculo.
E senza chiedere nulla in cambio.


mercoledì 24 ottobre 2012

Bianca, ma con sorpresa

Sfidando la pioggia e la stanchezza, stasera sono passata da Massimo, il mio pasticcere di fiducia. Lui era lì, con quel suo solito sorriso rassicurante, a parlare con un altro cliente, ma gli ha fatto piacere salutarmi e allora ne ho approfittato per chiedergli se poteva prepararmi una torta speciale per domani.
Grande, tutta bianca, completamente ricoperta di panna ma all'interno, come una sorpresa, con tre strati di pandispagna al cioccolato e le creme di cioccolato e zabaglione.
So che farà un capolavoro: per gli occhi, per il palato, per la mia voglia di dolcezza e il mio desiderio di coccole.
Massimo, forse nella prossima vita ti sposerò e farò la pasticcera insieme a te.
Ora come ora, il posto è già occupato.
Domani verrò a prendere la mia torta modello esclusivo, e voglio mangiarne fino a raggiungere il nirvana.
Come la torta tutta bianca, a tre piani, che ho tagliato venticinque anni fa.

martedì 23 ottobre 2012

Il sogno di un bacio

Ci sono giorni in cui non accade nulla, e giorni in cui succede di tutto.
Non solo giorni, anche notti.
E anche sogni.
Sogni in cui ti appare un amico, una persona gradevole, che stimi, che apprezzi, che finisce per abbracciarti e baciarti con tanta di quella passione, da regalarti gioia pura.
Al risveglio, sei ancora presa da tutta quella dolcezza ma ripensandoci, non puoi fare a meno di ragionare che quella persona ha vent'anni esatti meno di te... accidenti, nel sogno non si capiva... però che palle, ma tu guarda cosa ti combina l'inconscio, ti sembra giusto?!?
Non è giusto, no.
Però la vecchia leonessa desidera il giovane leone, mica il vecchio e stanco capobranco.
Il punto nodale è chi desideri il giovane leone: la giovane leonessa incosciente e inesperta, o la vecchia leonessa saggia e rassicurante - e nient'affatto da buttare, aggiungerei io - ?
Nell'attesa di sviluppi, io stasera dopo la palestra vado a nanna verso le undici.
Giovane leoncino, vieni a trovarmi in sogno entro le sei di domani mattina.
Sempre meglio che niente...

lunedì 22 ottobre 2012

Occhi negli occhi

C'è una guerra che sto combattendo con me stessa, un maledetto conflitto di emozioni e ricordi che s'intrecciano con desideri e sentimenti, senza mai trovare pace.
Ti sento lontanissimo, talmente distante da non sperare nemmeno di parlarti, così estraneo da cercare di dimenticarmi di te e delle stanze in cui ho lasciato qualcosa, un pezzo del mio cuore e della mia sincerità.
Quello che non riuscirò mai ad archiviare, sono stati quegli occhi negli occhi, la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati e siamo riusciti a dirci tutto,  tra la folla, senza alcun bisogno di parole. Credo di aver fatto l'amore con te la prima volta già con quel solo sguardo, di aver toccato il cielo con un dito in pochi attimi di vita. A distanza di anni quella condivisione di sguardi la porto sempre con me e non riesco a liberarmi dei ricordi, ma poi chi vuole liberarsene, non sono mica memorie che fanno male... sono attimi che sono riusciti a colmare un vuoto, il vuoto più grande della mia vita, quella mancanza che sento ancora e non ho fatto niente per meritare.
Vorrei tanto lasciarmi tutto alle spalle per perdermi in altri occhi, trovare altre carezze capaci di farmi dimenticare le tue, non emozionarmi più al suono della tua voce, alle tue timidezze, alle tue fugaci apparizioni in città.
Vorrei poter esporre il cartello ASSENTE quando vorrai rientrare, di soppiatto, nella mia vita semplice.
So che riuscirò a farlo solo se ci proverai ad occhi chiusi, se farai tacere per sempre il tuo sguardo meravigliosamente sincero.
Forse ti amo ancora, nonostante tutto.

giovedì 18 ottobre 2012

Il mio esordio da scrittrice

Ho scritto il mio primo vero racconto. Tra pochi giorni lo potrò vedere pubblicato, sfogliarlo e sentirne persino l'odore di carta e inchiostro. Immagino che dovrei spargere la voce, prepararmi un discorso, comprarmi una nuova mise da sfoggiare per la presentazione e sciocchezze del genere.
Chi mi conosce, sa che non farò nulla di tutto ciò.
Mi basta già essere riuscita ad inventarmi una storia e aver fatto una buona figura, tutto il resto non esiste. So già che le persone a cui realmente tengo, non saranno lì a condividere con me questo piccolo traguardo.
Pochi, forse due o tre, riusciranno a scoprire tra le righe qualche brandello della mia vita reale.
Uno soffrirà e, come sempre, si offenderà.
Molti - tutte, rigorosamente, donne - mi faranno i complimenti e, nel loro intimo, rosicheranno.
Non posso farci proprio nulla se non conosceranno mai la gioia che mi ha dato, in queste settimane,  scrivere e creare qualcosa di compiuto, affezionarmi ai personaggi e sentirli palpitare e ansimare con me, vivere sensazioni che ho saputo regalargli dopo averle sfiorate con le mie dita.
So che continuerò a scrivere, da sola, senza una guida dolce e discreta come quella di Francesco, che pure molte cose mi ha insegnato e ha rafforzato in me l'autostima e la capacità di mettere tutto da parte, solo per  inseguire il sogno.
Adesso che ho aperto il cassetto, è tutto un susseguirsi di sogni che mi svolazzano intorno ma, tanto, io non li inseguo mica.
Sono loro che, ogni tanto, si avverano.

sabato 6 ottobre 2012

Una sera di dicembre

Antiche timidezze a farci compagnia per un incontro
E il tempo volando ha annullato ogni spazio
Ho guardato le distanze sparire fra le tue mani finalmente vere
Perdendomi nei gemiti e i sospiri
E poi sorrisi e sguardi complici da sempre
L'aria respirata ancora insieme
Rinfrescava un'emozione nuova
Naturalezza, gioia, serenità di passi
Sfiorando labbra chiuse ma protese
Siamo usciti incontro alla sera.
Aghi di pioviggine parevano diamanti, su di noi.

giovedì 13 settembre 2012

Minaccia, che ti passa

Neanche due settimane di lavoro, al rientro dalle ferie, e già due aggressioni verbali con relative minacce, all'interno del mio ufficio nella Pubblica Amministrazione.
Minacce a Pubblico Ufficiale, reato penale punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.
Parecchi testimoni, non so quanto disposti a testimoniare, però. Quasi nessuno intervenuto in mia difesa, tutti però con l'orecchio ben teso, in modo da poterla poi raccontare a livello di cuttigghiu. E un grande, grandissimo senso di solitudine.
Solitudine per il mancato riconoscimento del tuo ruolo e della tua professionalità, per l'assenza di controllo e tutela, per l'astio dell'utenza nei confronti del funzionario pubblico che, nell'immaginario collettivo, scalda la sedia mentre si gratta la pancia.
Ma il pubblico funzionario assenteista o che passa il tempo a rigirarsi i pollici, difficilmente si troverà nella situazione di essere aggredito: è molto più probabile che ci si possa ritrovare chi ha svolto correttamente il proprio lavoro nell'ambiente dei furbetti e dei falsi poveri, sgamando qualche irregolarità.
Non ho chiamato la forza pubblica perché non c'è stato il tempo (la volante non era mica dietro l'angolo...) e perché troppe volte ho visto, con i miei occhi, vigili urbani (con pistola d'ordinanza, dato che sono anche agenti di pubblica sicurezza) mettersi dalla parte dell'aggressore anziché dell'aggredito.
L'odio brunettiano e l'indice montiano verso il pubblico impiego e lo spending review sono stati solo una farsa  mediatica che ha contribuito a montare l'odio collettivo verso il pubblico impiego. Non un solo dipendente ha perso il posto (per fortuna...) non un solo falso invalido o precario è stato rimandato a casa, la macchina è sempre quella ma funziona con sempre meno mezzi e risorse. La mole di lavoro aumenta di giorno in giorno perchè chi va in pensione non viene sostituito, e chi non ci può andare viene trattenuto a forza, anche se non ha più risorse fisiche e mentali per far bene e rischia di combinare guai grossi.
Chi inveisce contro i pubblici funzionari o li definisce fannulloni, alla fine è soltanto invidioso del loro posto di lavoro e, potendolo fare, si comporterebbe come loro se non addirittura peggio.
Se sapesse quanto guadagnano (o quanto non guadagnano) e quanto pagano di tasse, forse starebbe zitto.
E invece parla, straparla, e spesso minaccia.
Minaccia, che ti passa.
Appunto.


lunedì 27 agosto 2012

cassa con precedenza

La cassa con precedenza al supermercato, ovvero la fiera della furbizia, della presunzione, della maleducazione.
Sarò reazionaria, ma sono stata più volte in gravidanza, temporaneamente e visibilmente invalida causa fratture e così via, in tempi passati in cui questa indispensabile precedenza non era stata ancora inventata, e.... e nonostante tutto sono sopravvissuta!!!!
Oggi che sono piena di impegni, vado sempre di corsa e mi farebbe piacere poter perdere meno tempo possibile alle casse del supermercato pur non essendo né incinta, né invalida, ebbene sì, lo confesso, le casse con precedenza le evito come la peste perchè non trovo giusto il criterio per cui l'azienda decide di favorire certe categorie di clienti, a discapito però degli altri acquirenti!
Sia chiaro, non ci troverei nulla da ridire se inventassero le casse riservate solo ed esclusivamente alle categorie protette, o alle persone in difficoltà, o alle mamme con bimbi nel passeggino.
Semplicemente, non trovo giusto che una giovane ragazza, col suo bel pancino di tre mesi, debba avere la precedenza sulla mia fascite plantare recidivante e il mal di schiena che mi impediscono di stare a lungo in piedi.
Non sopporto vedermi sorpassare da interi gruppi familiari con donna incinta al seguito (tipo barcone di migranti) che potrebbe benissimo fare la fila alla cassa come me, mentre la giovane mammina si riposa seduta.
Non sopporto la ragazza incinta da 24 ore che gridando trionfalmente sono incinta! arriva a casa mezz'ora prima di me, che ho da più da fare di lei.
Confesso che, con mio marito, ho pensato persino di presentarmi alla cassa con precedenza con un cuscino sotto il pullover, anche solo per vedere se qualcuno ci trovava qualcosa da ridire!!!!
Ma quello che ho visto sabato pomeriggio scorso mi ha fatto veramente incazzare: una coppia di mezza età, che ha fatto una lunga spesa con un carrello, dentro cui c'erano due stampelle canadesi. Arrivati in prossimità delle casse, la signora - che sino a quel momento non mi era sembrata avere alcun problema di deambulazione - ha tirato fuori le stampelle e, con aria sofferente, ha chiesto la precedenza come Povera Zoppa.
Stavo per fare una scenata... ho preferito lasciar perdere, ma.... il dubbio mi attanaglia.... di cosa mi devo dotare quando non posso perdere tempo alle casse, per esempio quando acquisto dei gelati?!?
Cuscino........... o stampelle??????????

venerdì 13 luglio 2012

Fuori dal nido

E' incredibile come tutto possa cambiare da un momento all'altro.
Mi ripeto che andrà tutto bene, non so neppure io se lo penso davvero, ma so che devo fare di tutto affinchè mio figlio spicchi il volo fuori da questo nido protettivo e rassicurante.
E' la prima volta che esce, e cavarsela da solo in un paese straniero non sarà facile. Posso solo confidare nella sua capacità di seguire i principi sani e gli insegnamenti che in questi anni abbiamo provato a dargli.
Mi struggo al pensiero che possa provare nostalgia di casa e senso di solitudine, senza poter facimente tornare indietro e senza poterli neppure manifestare, ma forse sarà proprio questo a renderlo più forte.
Come sempre, riesco a immaginare solo le criticità e vorrei risolverle prima di subito.
Confido in un pizzico di fortuna e nella sua voglia di dimostrare di valere qualcosa. So che la solitudine non lo spaventa, perchè è stata sempre il suo rifugio segreto, e mi auguro che possa trovare degli amici sinceri.
Tra poco questa grande casa sarà un enorme spazio vuoto, un contenitore di ricordi struggenti.
Un'altra prova da superare.

venerdì 6 luglio 2012

I momenti della poesia

Ci sono stati momenti in cui la poesia mi ha consentito di tirar fuori sensazioni meravigliose, ed altri in cui mi ha aiutato a superare periodi difficili.
Ci sono stati giorni in cui le parole sgorgavano come rivoli di ruscello, altri in cui scolpivano il foglio o lo facevano quasi sanguinare, altri ancora in cui mi hanno regalato riconoscimenti e soddisfazioni.
Nessuno dei premi che ho ricevuto è in bella mostra, sono tutti nel dimenticatoio, ricoperti di polvere e noncuranza.
Forse è il momento di tornare a scrivere poesie, forse questo desiderio è il segnale che aspetto ormai da tempo.
Non ho voglia di cercare nuove emozioni, ho voglia però di trovare le parole per raccontare quelle già vissute.  Qualcosa sta cambiando e mi sta trasformando, età e consapevolezza stanno facendo il loro lavoro con serenità e pazienza.
Ho ancora bisogno della mia poesia.

mercoledì 27 giugno 2012

Professione: Forumista

E' di solito un frustrato, un insoddisfatto, un logorroico che ormai non riesce più a trovare interlocutori. Quando parla, suscitare l'altrui l'interesse per i suoi discorsi è del tutto irrilevante. Ha idee politiche estreme che, è logico, sono le migliori al mondo e frequenta blog. siti e forum dove può esprimerle liberamente e illudersi, così, di essere un po' giornalista anche lui.
Inizia così una ridda di collaborazioni, tramite commenti, che diventano ben presto la sua principale occupazione. Non gli basta scrivere un commento, un post, perchè con estrema fretta vuol vederlo pubblicato immediatamente e, se ciò non accade in pochi secondi, lo riscrive e ri-invia infinite volte, con il risultato di vederselo apparire cinque o sei volte di fila.
Se sta scrivendo un post dimentica persino di mangiare, la cosa più importante è terminare di scrivere e attenderne la pubblicazione: tutto il resto può aspettare, dinnanzi alla beatitudine di vedere le proprie parole stampate indelebilmente sul web.
I moderatori dei forum sono le sue bestie nere, immagina paranoicamente che ce l'abbiano con lui e le sue idee, insomma che gli censurino i commenti a bella posta.
Entra spesso in polemica con altri commentatori, vuole avere sempre l'ultima parole (ops, l'ultimo commento) fino a che i responsabili del sito non lo cacciano per stanchezza e, quando lo cacciano da un sito, per dispetto passa subito a quello della concorrenza.
Chi non la pensa come lui, o chi si permette di argomentare il proprio dissenso, viene da lui etichettato come disinformato (nella migliore delle ipotesi)o come sciocco-ignorante-fascista-leghista- comunista (uno dei 5 funziona sempre).
Se poi provi a chiedergli se non ha nient'altro di meglio da fare, nella vita, o se ha mai provato a farsi visitare da uno psichiatra, si può anche offendere a morte.
Perché è la pura verità.

mercoledì 6 giugno 2012

Quasi un anno dopo

Ti ho rivisto, oggi.
Ero sicura di non trovarti, e invece c'eri.
"E' un po' che non ci vediamo" hai commentato. E infatti è passato un anno, un intero anno sei riuscito a far volare via prima di concederti ancora alla mia vista.
Mi sono emozionata, ma non più di tanto; tu forse di più.
E' tutto sempre uguale, non cambi mai. Il tempo passa e restiamo sempre identici a noi stessi.
Non c'è età, non c'è notorietà che possa incidere su due anime come le nostre.
Riesco a volerti bene anche senza farmi sanguinare il cuore, ho elaborato questo rapporto unico e raro. All'anno prossimo, forse.

mercoledì 18 aprile 2012

Ricominciare?

Come in un destino inesorabilmente ciclico, vedo riproporsi situazioni e circostanze di un paio d'anni fa. Strane apparizioni e casuali sparizioni, segnali di fumo, ansie, i desideri di sempre.
Ma ormai che non c'è più niente da nascondere, la mia mente si rifiuta persino di coglierli o, forse, li rifugge.
Deliberatamente, ho cercato di distrarre i miei sentimenti. Adesso che ce l'ho quasi fatta, riappari nella mia vita e sei capace di sconvolgerla, però ci metti anche tutte le tue timidezze e speri che sia io a muovermi verso di te. Io però adesso non ce la faccio, ho paura di starci male e allora mi nascondo.
Lo so che ti manco, lo so che mi vuoi ancora. Maledizione, ne ero quasi fuori... fuori, capisci?!?...eppure, come ogni volta, ci sarò. Sorrido al pensiero e alla malinconia, ma dall'esterno. E' come se questa storia la guardassi dall'alto, non dal di dentro.
Tu continua pure ad emergere, anzi ormai sei emerso del tutto, direi. Sei anche troppo conosciuto e pieno di impegni, accarezzi il sogno di riaffiancare l'enzo in campagna elettorale. Ritrovo le mie parole nelle tue interviste, ho persino iniziato a leggere il Corriere.
C'è una cosa che ho lasciato da te, e non è il mio cuore.
Forse verrò a riprenderla, anche se non mi serve più.
La fregatura è che ti voglio troppo bene.

mercoledì 29 febbraio 2012

Scrittura creativa

E' tutto un proliferare di laboratori di scrittura creativa.
Che insegnino qualcosa, è tutto da dimostrare. E' invece ampiamente dimostrato che servano a riempire le tasche dei docenti, a scapito dei portafogli dei poveri discenti i quali, ahimé, credono di poter diventare scrittori ma, nella maggior parte dei casi, non conoscono neppure la differenza tra congiuntivo e condizionale.
Ad attirare la mia attenzione l'ennesimo corso di scrittura creativa, organizzato da un rampantissimo scrittore catanese per la modica cifra di trecento-euro-trecento a cranio. A parte che, conoscendo il tipo, dubito fortemente che abbia voglia di infondere la sua conoscenza ad altri, come dubito altresì che possa farlo per soldi - è già abbastanza ricco di famiglia - sono strafelice di non essere stata invitata a partecipare. Avrei dovuto inventarmi qualche scusa per declinare l'invito, così come a suo tempo ho declinato le sue avances di finto scapigliato alternativo presuntuoso e autoreferenziale.
L'avergli resistito, non me lo ha mai perdonato.
E' stato il mio sesto senso a salvarmi e non me ne sono mai pentita: ogni tanto, ne azzecco una giusta.
Sarà anche scrittore, giornalista e commediografo, ma l'unica sensazione che riesce a darmi è il senso dello sporco, del trasandato, dello scapestrato DOC.
Sono orgogliosa di me stessa.

domenica 19 febbraio 2012

Distratto

Mi sono innamorata di una canzone. L'ha scritta Elisa, la canta Francesca Michielin, una ragazzina che ha vinto X-Factor e che non conosco perché non ho Sky, insomma mi piace a prescindere e la sto ascoltando anche adesso.
Mi da i brividi e condivido ogni singola parola del testo, perché l'ho vissuta sulla mia pelle. L'ho vissuta con chi era distratto dalla droga, con chi era distratto dalla voglia di non impegnarsi... e la vivo ancora adesso, pur senza avere il coraggio di ammetterlo.
Me lo ripeto ogni giorno, che ho elaborato la realtà, ma ogni sera, puntualmente, quando scivolo nel sonno mi rendo conto che non è affatto vero e che ci sono ancora dentro fino al collo.
Finché mi addormenterò sommersa da ricordi stupendi, non ne verrò mai fuori. Ma non è facile buttarsi alle spalle uno come te, anzi è impossibile. Troppo onesto, troppo umile, troppo simile a me... forse un filino distratto....
Trattami male, maledizione.

sabato 18 febbraio 2012

Casse con precedenza

Spesa all'Ipercoop. I posti riservati agli handicappati sono tutti occupati da SUV, e alcuni hanno persino il contrassegno arancione d'ordinanza (però... non se la devono passare poi tanto male gli handicappati... io il SUV non me lo posso permettere).
Alle casse, file incredibilmente lunghe... e in media ogni due clienti, si presenta la giovincella in gravidanza che, indicando il pancino di dieci settimane, pretende di far valere il suo diritto di passare avanti a tutta la fila di poveri disgraziati, col suo carrello stracolmo.
E se tutti gli altri clienti stessero peggio di lei? Se fossero malati terminali, che moriranno prima che lei partorisca??
E se improvvisamente si presentasse una incinta di dodici settimane???
La cassa con precedenza è un servizio per gravide in procinto di partorire, mica per ventenni che due ore prima hanno fatto il test di gravidanza!!! Eppure, c'è chi ne abusa con molta malagrazia.
Quando ero in gravidanza io, queste attenzioni non esistevano mica. Eppure, siamo sopravvissuti, io ed i miei figli.
La prossima volta che vado a fare la spesa e non ho tempo da perdere, mi metto un cuscino sulla pancia.

domenica 1 gennaio 2012

Il mio Capodanno

Meraviglioso il mio capodanno casalingo, in famiglia, tra le mie cose, le mie abitudini, in compagnia della mia famiglia. Forse quest'anno, per la prima volta, ho sentito che la mia famiglia era quella che avevo creato io, non quella di genitori fratelli nipoti e cognati.
Non mi sono sentita in colpa per essere rimasta a casa mia, ormai da papà e mamma c'è un'atmosfera che sa di vecchio, di rassegnato, di irreparabile, che io non riesco a sopportare. Parimenti, detesto le serate in compagnia di amici fasulli, a far finta di divertirsi e apparire ciò che non si è.
Mi accontento di poco, è vero. Abitudini casalinghe, ritmi personali e scarpe comode, vuoi mettere?!?
Guardo sul social network le foto pubblicate da quei poveri sciocchi esibizionisti, stile mammaguardacomemidiverto.... e provo tanta pena.
Un ultimo, malevolo pensiero di capodanno ai falsi amici che, dopo essersi approfittati di me e della mia generosità, hanno colto al volo l'occasione più sciocca per litigare, in modo da non dovermi ringraziare. Vi auguro tutto il male che meritate, per questo 2012 e per gli anni a venire. Grazie per avermi fatto scoprire sino a che punto può arrivare la cattiveria... spero di non cascarci più, sono cresciuta ormai.