mercoledì 26 gennaio 2011

Ci può essere

Ci può essere un momento
per manifestare un desiderio
Ci può essere uno spazio
per accogliere un sentimento
Ci può essere un luogo, la sua luce, il suo colore
per lasciare in custodia le proprie timidezze
Ci può essere un segreto
per dare un senso a questo tempo di emozioni.

domenica 23 gennaio 2011

Domani volo

Sto imparando a decrittare i più piccoli segnali, a leggere tra le righe, a scoprire particolari impercettibili.
Una sensibilità già di per sé forte, che riesce a farmi stare ancora peggio del solito. A volte mi pare di leggere nei pensieri altrui ed è un'attività che non mi apporta alcun beneficio, ma solo profonda tristezza.
Purtroppo il linguaggio e le capacità espressive sono un dono raro e sempre più persone utilizzano una comunicazione fatta di monosillabi, o al massimo di due sillabe, e in quelle due o tre sillabe io devo riuscire a capire tutto. Forse un giorno impareremo a comunicare attraverso i pensieri in un linguaggio scarno, povero come la lingua inglese o quella slava che se le traduci sono una vera delusione. Un solo articolo, the, che agli inglesi basta per tutto, e invece agli slavi addirittura non serve... figurarsi... per una come me, che si nutre di parole, è la fine.
Oggi il segnale da decrittare è stato domani volo.
Per la mia esperienza significa tutto e significa niente. Ho deciso di rifiutarmi di capire, posso solo aspettare. Peggio di così si muore, ma io nel frattempo cerco di sopravvivere.

sabato 22 gennaio 2011

Lo scrittore rampante

Un elenco di amici, o almeno così vengono definiti sul social network più famoso del mondo: tra di loro, gente a te sconosciuta che ti ha chiesto l'amicizia (!!!) sol perchè dalla foto sul profilo spiccava un bel décolletè.
I questuanti sono persone che hanno vari scopi: c'è lo scrittore rampante e sessuomane che definendosi noto esperto di minnazze è convinto di portarti facilmente a letto, c'è la altrettanto rampante studentessa che ritiene di sfoggiare un numero di amicizie il più alto possibile, c'è la stagionata professoressa che autoconvintasi di essere un'intellettuale si ostina a sfoggiare ridicolmente cultura e citazioni, condendole di imperdonabili sgrammaticature, c'è la folle single (o zitella?) ultratrentenne, assetata di sesso al punto tale da accontentarsi anche di esibizioni in webcam.
Un bel giorno, nell'intrecciarsi di chat e commenti in bacheca scopri che il rampante scrittore ti odia perchè gli hai dato il due di picche, e che le tre gentildonne da par loro ti odiano perchè sono convinte che invece tu gliel'abbia data. Magari gliel'ha fatto credere lui, chissà, non è stato un gesto elegante rifiutare le avances di uno scrittore, aho è lesa maestà e in qualche modo deve fartela pagare...
La bellezza del social network è che ti puoi liberare facilmente di questi amici malati.
In fondo bastano quattro clic.
Il disgusto però rimane, e non si può eliminare.

martedì 18 gennaio 2011

Dimensioni

Argomento spinoso, che affronto solo perchè ho voglia di leggerezza.
Penso di poterne parlare con cognizione di causa: sia perchè sono femmina, sia perchè ho un'età, sia perchè sono certa che papà e mamma non mi leggeranno.
Per anni ho letto e sentito dire che le dimensioni non contano. E l'ho anche pensato, anzi ho cercato di convincermene.
Che poi, dimensioni o no, una si prende quello che le tocca, e d'altronde non è poi così facile fare paragoni.
Tutto l'impianto crolla - d'accordo, potrebbe anche non crollare, ma di solito succede - quando capita di imbattersi in dimensioni notevoli.
Non che sia proprio un choc, diciamolo chiaramente, però è un trauma nel senso che, da quel momento, tutti gli altri ti appaiono improvvisamente insignificanti, come incapaci di reggere il confronto.
Ciò nonostante, siccome tutto è bene quel che finisce bene, posso affermare con certezza che la sopracitata crisi da dimensione è di carattere transitorio. Se infatti si dovesse entrare ancora in contatto con dimensioni non propriamente gigantesche, tutto viene compensato dalla qualità del rapporto, dall'emozione, dai sentimenti positivi, dalla tenerezza, dall'amore insomma.
Meravigliosa la consapevolezza che non contano le dimensioni, ma il proprietario.

lunedì 17 gennaio 2011

Una città

C'è una città, la più bella del mondo, che ho visitato tante volte e amato profondamente. L'ultimo, breve passaggio risale al 2008 e da allora l'ho vista solo attraverso la tv, nei film, nei servizi, nelle immagini, nelle panoramiche che ce la fanno riconoscere tra mille.
Da alcuni mesi le immagini di questa città mi fanno stare male.
Mi provocano una sofferenza acuta, come un senso di vuoto.
A volte chiudo gli occhi e rifiuto di guardare, come se il buio potesse curare la mia nostalgia.
Odio quella città in cui adesso ti aggiri senza davvero appartenerle, detesto le circostanze che ti ci hanno trascinato senza convinzione.
Tu non sei lì, ma non sei nemmeno qui e non sei neppure altrove.
Manchi, manchi tanto, non soltanto a me, ed è difficile percorrere le strade che hai voluto lasciare, soffocando una sofferenza profonda che meritava di essere ascoltata.
Ritorni e non è per sempre, vuoi tornare e subito ripartire. Non è nomade la nostra natura, siamo stanziali e legati alla nostra martoriata, affascinante città da un amore inspiegabile, costante, pieno di passione.
Tu l'hai tradita con leggerezza, ma lei ti perdona sempre perchè hai radici che non possono nutrirsi lontano da qui.
Io so che non me ne andrò.

sabato 15 gennaio 2011

Un'altra attesa

Scrivere per suscitare emozioni.
E' un impegno notevole, non si può rischiare di deludere chi ha delle ottime aspettative... ancora una volta, come in tutta la mia vita, sono qui ad impegnarmi non per me stessa, bensì per un'altra persona.
Provo ad aprire il foglio, metto giù qualche parola e parte la magia. E' facile aprire il proprio cuore, è facile esprimere i propri sentimenti: il difficile consiste, semmai, nel calibrarli in modo che non appaiano sfacciati o pretenziosi.
Vesto i miei sentimenti con abiti leggeri, trasparenti ma non impegnativi, che disegnano i pensieri senza costringerli, nascondo le curve con abili drappeggi, tra pieghe plissettate di dolcezza.
So che amerai le mie parole, so che le leggerai e rileggerai tra un arrivo e una ripartenza, conosco la piega del sorriso dolce che disegnerà la tua bocca e i tuoi desideri segreti.
Per questa piccola gioia, non sai quanta ansia ho dovuto attraversare. Ti vedo camminare con i miei pensieri in tasca, ben lontani dal cuore. E' solo la mente che ci sta guidando, adesso.
Scopro per la prima volta che la mente può essere più forte del cuore.
Domani mi ringrazierai per quelle parole, domani sarai luce e dolcezza.
Inizia un'altra attesa.

martedì 11 gennaio 2011

Non svegliatemi

Ci sarà un giorno in cui sorriderò, ripensandoci. Un giorno in cui tutti i pensieri che ho scritto, a mo' di diario, non avranno più senso e potranno essere cancellati senza rimpianto. Un tempo in cui non avrà più senso ricordare e ricordarsi, lasciare una traccia di emozioni e sensazioni. Un giorno in cui non esisterà la paura di dimenticare anche un semplice pensiero.
Adesso però non è il momento, adesso no. Sto dentro ad un sogno-realtà-sogno che ciclicamente mi avvolge e mi prende talmente, da mettere da parte la mia razionalità.
Non svegliatemi.

Choc da rientro

Com'è freddo questo ufficio alle sette del mattino.
Bene, non ci sono messaggi scritti al volo su pezzetti di carta.
Le mie cose sono al loro posto, non manca nulla.
Il telecomando del climatizzatore è ancora nel primo cassetto, non l'hanno rubato.
Anche il cavetto ethernet non è stato toccato, il pc è ancora al suo posto e la seggiola non è stata abbassata.
Fascicoli in ordine (ma durante le mie vacanze ci hanno lavorato, in quest'ufficio?) però bisogna uscire per un'emergenza. Mi sento una tirocinante al primo caso, non so che pesci pigliare. Ho quasi scordato come si lavora ma sono contenta, vuol dire che sono riuscita davvero a staccare!
Il tempo sembra non passare mai, eppure passa... alla fine, lavorerò persino mezz'ora in più, senza che mi venga riconosciuto un bel nulla.
Domani si relaziona. Domani si ricomincia a scrivere, finalmente.
A domani, inshallah.

venerdì 7 gennaio 2011

Una sera di dicembre

Flutti di parole a celare il desiderio
Antiche e nuove timidezze tra di noi
Il tempo volando annullava ogni spazio
Ho guardato le distanze sparire
E quelle mani finalmente mie
carezze di gemiti e sospiri
Il tuo sorriso complice, sereno
Naturalezza e gioia quell'emozione intensa
Ho spento i sogni e t'ho sentito vero
Baciando labbra piene di promesse
Siamo usciti in strada, l'uno accanto all'altra
Aghi di pioviggine parevano diamanti, su di noi.

giovedì 6 gennaio 2011

Karma e telefonia cellulare

Non so spiegare il motivo per cui, alle mie elevate competenze informatiche, corrisponda anche un'elevatissima incompetenza nell'ambito della telefonia cellulare.
A tutt'oggi ho posseduto solo tre cellulari, tutti e tre rigorosamente privi di fotocamera, tutti e tre passati a miglior vita mentre si trovavano ancora in sane e robustissime condizioni fisiche, e infatti il loro decesso è avvenuto per colpa delle rispettive batterie, mentre erano nel fulgore della vita.
Considerato che il trapianto di batteria è a tutt'oggi un evento troppo costoso (il prezzo è più alto di quello di un telefono nuovo di zecca!) mi sono messa, mio malgrado, alla ricerca di due nuovi cellulari, mentre i miei sono ancora in vita ma dichiarati ormai clinicamente morti.
Sepolta da consigli di parenti e amici, da volantini e volantoni, da offerte varie nonché dall'apparente esiguità delle mie risorse economiche (nel senso che sono disposta a svenarmi per un notebook, ma per un telefonino NO di certo) ho dovuto accantonare il sogno di possedere un gioiellino BlackBerry o un IPhone, consapevole del fatto che non sarei MAI riuscita ad usarli e che non esiste, nel raggio di dieci km., un essere umano disposto a spiegarmene pazientemente e ripetutamente - in media una volta al dì - l'uso.
Perchè un cellulare non è mica un frigo... ed io odio le istruzioni, non sopporto i manuali d'uso tradotti in ridicolo italiano, ho due paia di occhiali con cui vedo malissimo e, quel che è peggio, un cervello completamente refrattario alle famigerate istruzioni.
Dal momento che dopo un decennio sono riuscita a capirci qualcosa nel menu dei Nokia, non ho avuto il fegato di cambiare marchio e ho adocchiato un piccolo Nokia.
Il prezzo è conveniente (forse perchè è basic?!?), non è tri e manco quadriband, non ha il blue-tooth, non è UMTS, non ci navigherò in internet e non consulterò la posta elettronica, niente MP3, però in compenso non mi daranno una nuova sim card con un nuovo numero (ne ho già troppe): insomma, il telefonino giusto per me!
Potrò continuare ad essere in controtendenza!!!
Nel frattempo aspetterò che ne esca uno simile, e tra una decina d'anni magari mi faccio anche Facebook Mobile. Ma sì, forse è arrivata l'ora di ribellarsi al mio karma.

martedì 4 gennaio 2011

Un'altra laurea

Ho una gran voglia di prendermi un'altra laurea. Una laurea specialistica, alias magistrale, con doppia mozzarella, con panna montata, con la glassa sopra. Ho voglia di fare raccolta di titoli per superare un paio di colleghe deficienti, ignoranti e assenteiste, ma ricche di ambizione.
Mi viene da vomitare a pensare che il sistema ha avuto il coraggio di equiparare le lauree conseguite al defunto Magistero (Pedagogia, Materie Letterarie ecc.) dopo un ridicolo diplomino quadriennale, in Lauree Specialistiche!!! Ai concorsi per titoli una persona può così vantare due lauree, una di cui sopra, l'altra conseguita in un solo anno all'università di Trieste-scuola radio elettra, mentre io che ne ho due, una breve e una accademica, entrambe da 110 e lode, in pratica è come se non avessi titoli.
Ho una pubblicazione, però.
Adesso è il momento della laurea specialistica, non importa in cosa: Limatura e Ferro, Segatura e Legno, Scope e Palette...
Non voglio la dirigenza, voglio solo partecipare al concorso e superare le Collezioniste di Lauree: io sono intelligente, non ho bisogno di altre responsabilità e quando faccio una cosa mi piace farla al meglio, non mi sento una donna in carriera bensì una professionista seria, non ritengo che per fare la dirigente bastino il look e i capelli freschi di parrucchiere mentre la capacità è un optional.
Al solo pensiero di come potrebbe andare a finire se mi fisso su questa cosa, ho paura.
Ho una gran voglia di prendere una laurea in Psicologia.
Aiuto.

lunedì 3 gennaio 2011

2011

Anno nuovo, blog nuovo.
Ho scelto colori chiari, abbandonando toni cupi che hanno accompagnato gli stati d'animo di questi ultimi anni.
Ci dovrò lavorare, dovrò riprendere tutte le impostazioni, i link dei siti preferiti, ma sto riprendendo anche me stessa... nel senso che mi sto riprendendo!
Per un momento ero crollata, stavo cominciando a perdere molte delle mie certezze ma solo perchè la mia vita sembrava virare per una direzione strana, differente.
Mai dire mai... ho sempre pensato che fosse uno sciocco luogo comune, ma ora so che non è così. Io quel Mai stavo per dirlo, ogni mattina mi svegliavo con questa parola in testa e ogni sera mi addormentavo con questa consapevolezza: ma sbagliavo.
Un giorno, senza preavviso, quel Mai si è trasformato in Adesso.
Sogno o realtà? Gioco? Incoscienza?
Normalità, tranquillità, serenità, naturalezza, consapevolezza, dolcezza.
Qualcosa da conservare dentro di sé, un piccolo regalo in mezzo alle difficoltà quotidiane.
Ognuno ha diritto al suo piccolo dono, ognuno ha nel cuore un posto segreto da colmare di tenerezza.
Senza far male, senza farsi male.
Auguri.