martedì 31 agosto 2010

Far West a Catania

E' vero. Non si può negare. Quando a Catania si decide di sparare, si spara. Quando si decide di ammazzare, si ammazza. Non ha importanza che la vittima predestinata sia in mezzo alla folla, in compagnia dei figli, o di persone che non c'entrano nulla: e mica ci sono i killer di una volta, professionisti corretti, competenti, precisi.
Il più delle volte si tratta di imbecilli cui viene messa una pistola in mano e - contestualmente - chiesta la prova di coraggio per affiliarsi.
Okay, siamo catanesi e ci siamo avvezzi, come a tante altre cose sgradevoli.
Okay, è doveroso indignarsi.
Ri-okay, è auspicabile sforzarsi di trovare una soluzione a questa malavita dilagante.
Quello che è vergognoso, demagogico, ridicolo è il tentativo di strumentalizzazione posto in atto da tutta la sinistra (in patetico stato di cronica opposizione politica e astinenza dal governo comunale) secondo cui la malavita esiste per colpa della destra e basterebbe far ritornare al governo della città Enzo Bianco, o qualche sua emanazione, per risvegliare la città, risolvere tutto e respirare aria nuova e sconfiggere la delinquenza e gli omicidi in strada.
Che barzelletta.
Un ricambio politico servirebbe solo a rinnovare qualche dirigenza, a regalare poltrone, incarichi, consulenze ai parenti, agli amanti, agli amici, agli amici degli amici.
E' un film già visto e per fortuna i catanesi se lo ricordano bene perchè sono meno sciocchi di quanto li si voglia far apparire.
Sono catanesi, appunto.

mercoledì 11 agosto 2010

Velone di casa nostra

Una qualunque mattinata siciliana di agosto, sul solarium privato di un condominio in una rinomata località balneare. Pochi metri quadrati di tavolato e cannizzi, giusto per prendere il sole e scendere facilmente in acqua tra gli aguzzi scogli di pietra lavica.
L'ambiente è variegato, ci sono uomini e donne e ragazzi, pochissimi i bambini perchè in certi ambienti prima di figliare, insomma, ci pensiamo su, non siamo contadini, né conigli, né extracomunitari... vabbè... ma ciò che secondo me va sottolineato, è la presenza - crescente di anno in anno - di platinate e glitterare tardone in due pezzi, contrapposte a bellissime quarantenni in rigoroso costume intero.
Sono - ci mancherebbe - TUTTE sessanta-settanta-ottantenni alle quali (e chi osa metterlo in dubbio?!? ahahahaha) il medico ha ORDINATO di "Prendere il sole sulla schiena evitando l'umidità sulla pancia", o perlomeno è questo ciò che affermano, per giustificare l'orripilante esibizione di pance e addominali cadenti e seni svuotati, di ciccia flaccida e pelle plissettata dal tempo. Ma osservando i loro piedi dalle unghie ostinatamente laccate e glitterate nonostante le evidenti deformità, il biondo platino dei loro capelli, il trucco waterproof ecc. ecc., non si può fare a meno di notare, dato che le accomuna anche un altro particolare, la Vedovanza, che sono donne che non intendono arrendersi al tempo e, anzi, sono proprio in cerca. "C'abbamba", per dirla tutta.
Un'overdose di terapia ormonale sostitutiva?
Un'esasperata competizione con le placide e appagate quarantenni struccate e col costume intero, ma dotate di partner?
Io riesco benissimo a prendere il sole sulla schiena, racchiusa nei miei eleganti e firmatissimi costumi interi, complici nel nascondere strategicamente le magagne e mostrare soltanto ciò che vale la pena di esibire. Credo che lo farò anche a sessanta, settanta e ottant'anni, se ci campo, è ovvio.
Loro, le Velone di casa nostra, continuano nella loro ridicola esibizione di vecchiaia travestita da giovinezza.
Quanto possano essere patetiche, non lo sapranno mai. Nessuno oserebbe farglielo notare, neppure le loro stesse figlie, così sobrie, così diverse.
Non pretendo che se ne stiano a casa, questo no. Ma che sappiano vivere la vecchiaia con dignità, questo si.
(Certo, però poi noi, nelle calde mattinate di mare, di che cosa rideremmo?!?)