martedì 31 agosto 2010

Far West a Catania

E' vero. Non si può negare. Quando a Catania si decide di sparare, si spara. Quando si decide di ammazzare, si ammazza. Non ha importanza che la vittima predestinata sia in mezzo alla folla, in compagnia dei figli, o di persone che non c'entrano nulla: e mica ci sono i killer di una volta, professionisti corretti, competenti, precisi.
Il più delle volte si tratta di imbecilli cui viene messa una pistola in mano e - contestualmente - chiesta la prova di coraggio per affiliarsi.
Okay, siamo catanesi e ci siamo avvezzi, come a tante altre cose sgradevoli.
Okay, è doveroso indignarsi.
Ri-okay, è auspicabile sforzarsi di trovare una soluzione a questa malavita dilagante.
Quello che è vergognoso, demagogico, ridicolo è il tentativo di strumentalizzazione posto in atto da tutta la sinistra (in patetico stato di cronica opposizione politica e astinenza dal governo comunale) secondo cui la malavita esiste per colpa della destra e basterebbe far ritornare al governo della città Enzo Bianco, o qualche sua emanazione, per risvegliare la città, risolvere tutto e respirare aria nuova e sconfiggere la delinquenza e gli omicidi in strada.
Che barzelletta.
Un ricambio politico servirebbe solo a rinnovare qualche dirigenza, a regalare poltrone, incarichi, consulenze ai parenti, agli amanti, agli amici, agli amici degli amici.
E' un film già visto e per fortuna i catanesi se lo ricordano bene perchè sono meno sciocchi di quanto li si voglia far apparire.
Sono catanesi, appunto.

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