sabato 26 febbraio 2011

Spiagge di ansia

A pochi chilometri da qui, spiagge di sabbia insanguinata trasformate in cimiteri per rivoltosi, popoli strumentalizzati che transiteranno da una dittatura ad un'altra.
Impossibile la democrazia in nordafrica, incompatibile con civiltà e progresso. Non si tratta di razzismo, ma di storia e di sociologia.
Qualcuno andrà a rischiare l'incolumità per raccontarci questa storia contemporanea, qualcun altro ne attenderà trepidante in ritorno e le testimonianze.
I pensieri si rincorreranno segretamente, la vita si lascerà vivere tra istanti di gioia e attacchi di malinconia.
Il tempo promesso arriverà a dissolvere ogni paura.
Forse.

giovedì 24 febbraio 2011

E' tutta la mia vita ?!?

Ma basta con queste donne famose che in TV parlando del proprio figlio (unico, ovviamente...) ripetono continuamente "E' tutta la mia vita!!!".
Anch'io sono madre, adoro i miei figli e darei la vita per loro, ma non ho mai detto una cosa simile e neppure l'ho mai pensata.
Innanzitutto non considero i figli una mia proprietà, inoltre penso che nella mia vita ci sia anche altro, e meno male.... ergo, se c'è anche altro nella mia vita normale, figuriamoci se non c'è dell'altro nell'esistenza di donne famose, ricche, protagoniste!!!
Non ci credo, e non ci crederò mai, che il figlio di Anna Tatangelo e il figlio di Nina Moric siano Tutta La Vita delle loro mamme. Non credo che queste mamme abbiano fatto per i loro pargoli i sacrifici che ho fatto io, e che abbiano avuto lo stesso aiuto (o non-aiuto) che ho avuto io. Mi fanno ridere, non riescono a convincermi... ma non è una gara a chi ha sofferto di più o ha dovuto piegarsi a più rinunce. Io sono contenta di essere madre, lo rifarei, ma grazie al cielo nella mia vita ho fatto - e voglio fare - anche altro.
I figli ci sono ma non sono Tutta la mia vita, io per fortuna non sono Tutto per loro, e non dobbiamo dimostrare o giustificare niente a nessuno.
Per fortuna esiste anche altro. Bello, brutto, emozionante, seducente, interessante, affascinante, tremendo, straziante, ma ALTRO.

domenica 20 febbraio 2011

Il mio Sanremo

Vorrei dire la mia sul festival di Sanremo. Posso?
Morandi l'ho trovato strepitoso. Mi piace da quando andavo alle elementari e gli sono ancora fedele!
Belen non la reggo, non reggo suo padre sua madre suo fratello e sua sorella, mi hanno proprio rotto le palle e trovo vergognoso che cerchi di promuoverli: c'è già lei, basta e avanza no???
Molto più fine e bella - secondo me - la Canalis. Okay non sa fare niente ma almeno parla in italiano e pronuncia le B e le V, cosa che a Belen non riesce. E poi Belen ha labbra e seno mal rifatti. Punto.
Luca e Paolo, troppo schierati a sinistra per i miei gusti.
Il maestro Sabiu, ma perchè non si è sistemato i denti???
Ora andiamo alle canzoni e ai cantanti.
Dei giovani, ho adorato le sonorità del brano di Serena Abrami. Non la conoscevo ma le auguro una bella carriera. Il testo della sua canzone, scritta da Niccolò Fabi, mi tocca molto da vicino.
Il vincitore Raphael Gualazzi è un allampanato imbranato complessato che manderei di corsa in terapia, se no saranno guai.
Giusy Ferreri, una delle peggio vestite! Tappa e pure sgummata, è tutta testa... sproporzionata, un mostro quasi. La canzone è da buttare, però ha un ritornello originale.
Luca Madonia, l'ex strammato a cui è andata bene. Non si droga più e si vede! Bello e raffinato il suo brano, anche se il duetto con Carmen Consoli non c'entrava niente. Battiato è stato meno spocchioso del solito e gli ha dato una mano. Io li avrei piazzati fra i primi tre, con La Crus. Il pelo rosso Giovanardi è lariuzzo ma canta bene, è un musicista sensibile e raffinato. Mi piace tutto il suo repertorio, non lo conoscevo ma ho rimediato grazie a YouTube.
Al Bano mi è simpatico ma che orrore la camicia elegante fuori dai pantaloni per mimetizzare la panza... canzone banale ma molto, molto furba.
Anna Tatangelo non riesce a raffinarsi del tutto: la classe e lo charme non sono cosa sua. Il suo brano non mi è piaciuto e nella serata dei duetti, la sua partner l'ha ammazzata cantando in una tonalità assurda rispetto a lei.
Nathalie, se la finisse una buona volta di presentarsi in abito da sera e anfibi, e lasciasse i capelli del suo colore naturale, per me ci guadagnerebbe.
La Oxa come al solito si dà un sacco di arie ma da anni ormai è il nulla musicale.
I Modà imitano i Negramaro, però piacciono e vendono: meglio per loro.
Vecchioni è andato a Sanremo convinto di vincere, ha vinto, ma ora basta.
Patty Pravo mettetela in una casa di riposo, per favore; Tricarico mandatelo a Mosca, in Cina, basta che ci rimanga il più a lungo possibile.
Per Pezzali mi dispiace un po', sembra uno che ha bisogno di aiuto, di un sussidio, di un posto di lavoro...
Van de Sfroos, strepitoso anche se polentone. Luca Barbarossa, ragazzo elegante che piace a mia mamma, piace pure a me ehehe... la sua partner era anche lei molto elegante ma aveva orribili scarpe su cui non era in grado di camminare, e gambe troppo magre. Ah, e pure una strana voce nasale, tutta di testa: ma dove l'ha trovata questa? una migliore non c'era??
La MIA classifica di Sanremo è questa:
1 Luca Madonia
2 La Crus
3 Van de Sfroos
Serena Abrami per i Giovani.
Ho finito.

domenica 13 febbraio 2011

Niente piazza, grazie

Non sono andata a manifestare, oggi. Non mi interessano gli slogan e la strumentalizzazione rossa delle truppe cammellate. Io sono libera, non appartengo a nessun sistema organizzato e, di volta di volta, decido con la mia testa.
Ho visto le foto, ho riconosciuto tanta gente che stamattina è scesa in piazza solo per socializzare, per incontrare gente, per sentirsi protagonista... ma non è una mia esigenza!
Se esistono ragazze che decidono di prostituirsi per far soldi facilmente, è solo colpa loro e non serve manifestare in piazza. Le troie esistono ed esisteranno sempre, a destra come a sinistra, sul marciapiede come nei condomini eleganti, a scuola e negli uffici. Le troie le incontro tutti i giorni sul posto di lavoro, hanno meno titoli di me ma sono passate per i letti giusti e per le segreterie politiche giuste. Vanno in giro a testa altissima e si danno pure un sacco di arie, mentre sbagliano i congiuntivi. Ma non sarà la piazza a sconfiggerle o ad abolirle, e neppure il prossimo governo.
Non me la sento di colpevolizzare più di tanto chi decide di vendere il proprio corpo anzichè spezzarsi la schiena a lavare scale, se deve mantenere bambini piccoli (dico questo perchè odio le faccende domestiche con tutte le mie forze....) ma qui non si tratta di sopravvivenza: si tratta di scelte di vita e basta.
Con la differenza che la troietta che partecipa ad un festino, a me personalmente non fa alcun danno.
La collega che si fa trombare dal dirigente di turno, invece, fa carriera al posto mio e mi fa un danno concreto non solo in termini economici, ma anche e soprattutto umani.
Altro che piazza... altro che manifestazioni... altro che Berlusca dimettiti.
Ma vaffanculo.

martedì 8 febbraio 2011

Storie di bambini

Storie di bambini che si intrecciano, nella cronaca drammatica del nostro paese. Quattro piccoli di etnia rom morti carbonizzati in un campo abusivo alla periferia della capitale, due gemelline svizzere di sei anni affidate al padre separato per il fine settimana, e scomparse nel nulla. Brutti, sporchi e cattivi i rom, bellissime e biondissime le gemelline di Losanna. Poveri e derelitti i fratellini rom, figli incolpevoli di genitori incapaci, ignoranti, dissennati nel perseguimento delle loro assurde tradizioni etniche di maltrattamento e degrado; eleganti e deliziose le piccole bimbe svizzere, cresciute nel benessere e nella cultura loro assicurata da genitori entrambi affermati nella vita e nel lavoro.
Non riesco a provare pena per i genitori dei poveri bimbi rom, prendo atto solo della loro inconsapevole incapacità di meritarsi la prole che hanno generato, e spero che non riescano a mettere al mondo altri infelici.
Allo stesso modo, non riesco a provare pena per la madre italiana delle gemelline svizzere: non è riuscita a cogliere la disperazione del suo compagno, almeno secondo quanto ci ha fatto sapere la cronaca ma, anzi, ha lasciato che l'ambizione e la carriera danneggiassero la sua famiglia.
Di disperazione, il povero padre delle bimbe doveva averne accumulata anche troppa, dato che ha deciso di porre fine alla sua vita gettandosi sotto un treno. Una fine orrenda, straziante, ma non certo più dolorosa della depressione che lo dilaniava. Al momento, non so se abbia o meno soppresso le piccole, o se le abbia nascoste affidandole a qualcuno. Intimamente sono convinta che le abbia uccise, per unirle a sé in un eterno, indissolubile abbraccio.
Non so perchè, ma assolvo quest'uomo e lo comprendo totalmente. Non intendo discuterne con altri, so di essere una voce fuori dal coro ma mi sento profondamente vicina a quest'uomo e alla sua folle infelicità.
Riposa in pace, Mathias.

giovedì 3 febbraio 2011

L'ultimo tango di Maria

Apprendo con un certo sgomento la notizia della prematura scomparsa dell'attrice Maria Schneider. 58 anni sono pochi per morire, anche se hai vissuto una vita sregolata, segnata dalla droga e da chissà che altro.
Ricordo la Schneider strombazzata protagonista di Ultimo tango a Parigi, un film di Bertolucci che non ho mai visto ma di cui ho tanto letto e sentito parlare. All'epoca ero minorenne e i miei genitori, che si precipitarono a vederlo, al ritorno avevano le bocche cucite: figurarsi. La mia curiosità però cresceva e finalmente, qualche tempo dopo, qualcuno si degnò di raccontarmi in cosa consisteva l'incriminata scena del burro, quella che mandò il film al rogo, manco ci fosse la Santa Inquisizione.
Oggi, finalmente, ho visto per la prima volta la famosa scena su youtube. Una scena per educande dell'ottocento, direi.... Una scena in cui Marlon Brando è spaventosamente bello e, seppur vestitissimo, è altrettanto spaventosamente desiderabile, con il burro o senza. Maria, invece, purtroppo per lei non è mai stata bella e neppure particolarmente fine. Inoltre, a mio giudizio, la voce della doppiatrice non le si addice affatto, e rovina tutto l'insieme.
Come sono cambiati i tempi, mi sono detta... oggi andrei a vedere il film e ne parlerei con i miei figli, eccome se ne parlerei, prima che lo faccia qualcun altro.
Cara Maria, non sono stati né l'Ultimo Tango né il burro a rovinarti la vita: quelle sono state soltanto scuse, tu non eri una vera attrice ma solo una creatura inquieta e disperata.
Spero abbia trovato la tua pace.