mercoledì 24 novembre 2010

Aspiranti dirigenti

Passano gran parte delle (poche) giornate lavorative a consultare gazzette, leggi, leggine e sentenze, alla disperata ricerca di cavilli per impostare ricorsi avverso questo o quell'Ordine di Servizio o presentare domande per cercare di fare carriera. Hanno un paio di lauree, spesso fasulle e conseguite o al vecchio Magistero, senza neppure un diploma serio ma una ridicolo titolo di maestra, o in università che stavano per chiudere e si sono inventate lauree da conseguire in un solo anno, facendo mettere agli iscritti crocette su quiz a risposta multipla. In ufficio ci stanno poco o niente, arrivano sempre in ritardo e vanno via due-tre ore prima, con la scusa di partecipare a riunioni di lavoro di cui gli altri non hanno mai alcun ritorno. Quando gli serve un giorno di ferie, prendono malattia o accertamenti clinici o malattia del bambino (sono molto prolifiche ed abili nello sfruttare tutte le nuove norme sulle madri lavoratrici) e d'estate, tra congedi e malattie false prendono mesi consecutivi di ferie, mentre ai comuni mortali ne sono concesse al massimo tre settimane.
Stanno ore e ore al telefono, a parlare di cazzate naturalmente, e quando non stanno al telefono, prendono il caffè. Se gli chiedi di firmare un documento, pare che stiano firmando una cambiale. Hanno sul tavolo un pc che non sanno né accendere né spegnere, ma serve a darsi importanza... in realtà non sanno inviare neppure un sms dal cellulare di servizio, e nemmeno un fax.
Lavoro non ne mangiano proprio... sono delle funzionarie inutili, non servono a nulla, non vogliono responsabilità, e in loro assenza le loro poche incombenze non solo vengono svolte (meglio!) da altri, ma l'attività complessiva dell'ufficio è anche più veloce e fluida.
In conclusione, più che facilitarlo, il lavoro lo intralciano... però, una cosa è certa: vogliono fare le Dirigenti.