lunedì 17 gennaio 2011

Una città

C'è una città, la più bella del mondo, che ho visitato tante volte e amato profondamente. L'ultimo, breve passaggio risale al 2008 e da allora l'ho vista solo attraverso la tv, nei film, nei servizi, nelle immagini, nelle panoramiche che ce la fanno riconoscere tra mille.
Da alcuni mesi le immagini di questa città mi fanno stare male.
Mi provocano una sofferenza acuta, come un senso di vuoto.
A volte chiudo gli occhi e rifiuto di guardare, come se il buio potesse curare la mia nostalgia.
Odio quella città in cui adesso ti aggiri senza davvero appartenerle, detesto le circostanze che ti ci hanno trascinato senza convinzione.
Tu non sei lì, ma non sei nemmeno qui e non sei neppure altrove.
Manchi, manchi tanto, non soltanto a me, ed è difficile percorrere le strade che hai voluto lasciare, soffocando una sofferenza profonda che meritava di essere ascoltata.
Ritorni e non è per sempre, vuoi tornare e subito ripartire. Non è nomade la nostra natura, siamo stanziali e legati alla nostra martoriata, affascinante città da un amore inspiegabile, costante, pieno di passione.
Tu l'hai tradita con leggerezza, ma lei ti perdona sempre perchè hai radici che non possono nutrirsi lontano da qui.
Io so che non me ne andrò.

Nessun commento: