giovedì 18 ottobre 2012

Il mio esordio da scrittrice

Ho scritto il mio primo vero racconto. Tra pochi giorni lo potrò vedere pubblicato, sfogliarlo e sentirne persino l'odore di carta e inchiostro. Immagino che dovrei spargere la voce, prepararmi un discorso, comprarmi una nuova mise da sfoggiare per la presentazione e sciocchezze del genere.
Chi mi conosce, sa che non farò nulla di tutto ciò.
Mi basta già essere riuscita ad inventarmi una storia e aver fatto una buona figura, tutto il resto non esiste. So già che le persone a cui realmente tengo, non saranno lì a condividere con me questo piccolo traguardo.
Pochi, forse due o tre, riusciranno a scoprire tra le righe qualche brandello della mia vita reale.
Uno soffrirà e, come sempre, si offenderà.
Molti - tutte, rigorosamente, donne - mi faranno i complimenti e, nel loro intimo, rosicheranno.
Non posso farci proprio nulla se non conosceranno mai la gioia che mi ha dato, in queste settimane,  scrivere e creare qualcosa di compiuto, affezionarmi ai personaggi e sentirli palpitare e ansimare con me, vivere sensazioni che ho saputo regalargli dopo averle sfiorate con le mie dita.
So che continuerò a scrivere, da sola, senza una guida dolce e discreta come quella di Francesco, che pure molte cose mi ha insegnato e ha rafforzato in me l'autostima e la capacità di mettere tutto da parte, solo per  inseguire il sogno.
Adesso che ho aperto il cassetto, è tutto un susseguirsi di sogni che mi svolazzano intorno ma, tanto, io non li inseguo mica.
Sono loro che, ogni tanto, si avverano.

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