domenica 27 aprile 2008

Colloqui con i professori

Proprio quando, dopo anni ed anni di sofferenza, ritieni di essere finalmente e definitivamente uscito dalla malaugurata stagione delle inutili, vessatorie, insopportabili recite scolastiche, eccoti catapultato nell'ancora più malaugurato e devastante mondo dei colloqui con i professori dei tuoi figli.
Colloqui? Forse è meglio definirli Soliloqui.
Ore ed ore di interminabile attesa - rigorosamente in piedi - per essere finalmente ammessi al cospetto di un'essere - uso l'apostrofo perchè il più delle volte è di sesso femminile - che di umano ha ben poco. Un'essere sciatto, tanto saccente quanto ignorante, che dopo il saluto di circostanza ti sciorina a macchinetta una serie di banalità e luoghi comuni su tuo figlio, su tutta la classe, sui giovani, sull'educazione, sulla vita e sul futuro...
Tu devi limitarti ad ascoltare, fingendo interesse, simulando di essere d'accordo con le cazzate che dice, limitandoti esclusivamente ad annuire di tanto in tanto: guai a contraddirlo, ad interromperlo, a ribattere, a manifestare un qualunque dissenso.... devi essere praticamente sordo e muto, parlare non serve a nulla, tanto non ti ascolta mica e se lo fa, è solo per strumentalizzare in classe le tue parole, il giorno dopo, per mortificare tuo figlio! Non gli interessa una mazza se il ragazzo sta bene o male, se ha tentato di buttarsi dalla finestra, se è innamorato o ingrassato o dimagrito o gravemente malato, tanto se è in crisi o se è felice sono cazzi tuoi e soltanto tuoi, che vuoi fare glieli vuoi raccontare ai professori?!? A loro eventualmente interessano argomenti sui quali poi possono cuttigghiare con i colleghi, tipo Mi sto separando perchè mio marito è scappato con una quindicenne, per intenderci, ma se tuo marito due mesi fa è morto a 43 anni per un infarto, non ti puoi aspettare certo che abbiano comprensione per tuo figlio!
Alla fine te ne vai, devastato dalla stanchezza e dal disgusto.
Quel bestiario a cui affidi i tuoi figli ogni mattina, viene pagato più di te e sa solo lamentarsi. Molti sono scarti della società, insoddisfatti cronici che nessuno ha mai guardato, o baciato, o scopato. Grazie al cielo non hanno avuto figli e pretendono persino di insegnarti come educare i tuoi...
Hanno solo una cosa, che tu e i tuoi figli non avete: il coltello dalla parte del manico.

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