martedì 1 marzo 2011

Yara: sensazioni

Ho una mia, personalissima ipotesi sull'omicidio di Yara.
Dopo tutto ciò che ho letto, ascoltato, visto, dopo aver appreso che non le è stata usata violenza, sono assolutamente convinta che il suo assassinio sia maturato nell'ambiente della ginnastica. Anni e anni trascorsi nell'ambito sportivo ed agonistico, non come atleta ma come Ufficiale di Gara del CONI, sabati e domeniche passati in palestre, piscine, piste di atletica eccetera, mi hanno fatto ben conoscere l'ambiente sportivo giovanile e l'accanimento con cui molti genitori malati - e anche gravemente, direi - di ambizione, seguono e incoraggiano i propri figli.
Ho visto madri e padri tifare per i propri pargoli con un accanimento patologico, disumano, scagliarsi contro giudici, cronometristi ed arbitri di gara con aggressività fuori luogo. Taluni genitori sarebbero stati capaci anche di uccidere, secondo me, accecati dall'invidia e dal desiderio di togliere di mezzo una potenziale concorrente della propria figlia... e Yara lo era, era una promessa della ginnastica artistica ed era persino entrata nel circuito della Nazionale giovanile, sogno di tanti genitori divorati dall'ambizione, che proiettano sui figli i propri desideri.
Le palestre sono strapiene di ragazzine ponchiolotte che mai potranno essere al pari di Yara, così come le scuole di danza pullulano di bambine che non sono portate per il ballo e non hanno la struttura fisica adatta.
Terribile ipotizzarlo, lo so, ma io non riesco a togliermi dalla testa che Yara sia stata semplicemente tolta di mezzo da un'antagonista, o da chi per lei.

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