domenica 28 marzo 2010

Altro che muscoli...

E' di questi giorni la brutta figura a livello nazionale del Comune di Catania, a seguito di una sentenza del TAR ex L.328. La sentenza, ripresa da tutti i siti ed i forum dei disabili, pubblicata a tutto spiano sul web, condanna l'Ente locale a proposito della nota disabile catanese la quale (gravemente ammalata di protagonismo oltre che affetta da invidia cronica nei confronti di Fulvio Frisone e da terribile senso di rivalsa nei confronti dei normodotati) ritiene di ottenere ogni immaginabile sussidio e servizio socio-sanitario ed assistenziale, mobilitando amici politici, stampa, minacciando scioperi della fame, scrivendo al papa, al presidente della repubblica, al presidente del consiglio, ai ministri, al prefetto, a babbo natale, a nonna papera ecc ecc e lamentando lo stato di abbandono in cui i servizi sociali l'avrebbero lasciata, in quanto sei ore al giorno di assistenza domiciliare gratuita non le bastano per vivere decentemente.
E' sicuramente vero che le sue condizioni sono di grave disabilità, anche se l'essersi sottoposta - di sua volontà - ad interventi chirurgici ad altissimo rischio, le ha addirittura peggiorate.
E' anche vero che la tipa non è l'unica ad trovarsi in queste condizioni, e che in base al Codice Civile dovrebbero essere i suoi benestanti familiari, genitori e fratelli, ad occuparsi della sua assistenza, prima ancora che gli enti locali, anzichè demandare tutto agli altri.
E' anche vero che prima di denunciare il Comune di Catania, inadempiente certo, incapace di sicuro, colpevole di silenzio-diniego con certezza, la disabile dovrebbe essere persona di specchiata onestà, inattaccabile, corretta, mentre invece è una truffatrice: in malafede, pronta a qualsiasi bassezza e scorrettezza pur di ottenere benefici per sé, a discapito di tutti gli altri disgraziati.
Credo sia ora che qualcuno la denunci: le prove della sua malafede ci sono, inoppugnabili e incontrovertibili, custodite proprio nei fascicoli dello stesso Comune che lei non ha esitato a denunciare, sorretta dall'ANFFAS che le ha pagato le salate tasse per inoltrare il ricorso al TAR.
E' ora che ad essere sputtanata sul web sia proprio lei, per falso in atto pubblico, truffa e chissà cos'altro.
Certo, ogni lobby dei disabili la difenderà, questa coraggiosa paladina... ma la truffa è truffa, il falso è falso e l'unica cura che le serve davvero, e con urgenza, è quella psichiatrica.
Lei ha mostrato i muscoli legali: io spero che il Comune di Catania tiri fuori i coglioni!!!

1 commento:

merins ha detto...

un abbraccio e un piccolo dono per te sul mio blog
:)