giovedì 26 novembre 2020

...wonder about you...

La prima volta che l'ho ascoltata è stato in un caldo luglio a Milano. Rientrata in albergo dopo una giornata difficile, ti avevo lasciato nella tua stanza all'Humanitas, dopo un serio intervento chirurgico. Mi sono buttata sul letto, sfinita, e ho acceso la TV. Ho pensato che la musica di un concerto di Elisa all'Arena di Verona mi avrebbe fatto scivolare dolcemente nel sonno. E invece, sono rimasta sveglia sino a notte inoltrata, perché la bellezza delle canzoni di una grande artista come lei, e la piacevolezza della musica di una vera orchestra mi hanno avvolta in un abbraccio caldo e rassicurante. Ma è stato il duetto di Elisa con Francesca Michielin a farmi piangere, consolandomi come una carezza liberatoria, e con le lacrime ho allontanato tutte le tensioni che avevo accumulato.

Distratto, I wonder about you... una fusione speciale di musica e sguardi, sonorità ed emozioni.

Al mio rientro in sede ho cercato Elisa e Francesca su Youtube, salvando il brano in mp3 sul mio pc. Ascoltandolo raramente, perché aveva il potere di riportarmi magicamente a Milano, facendomi rivivere le angosce di quei giorni, quando ogni sera ero costretta a lasciarti in ospedale in grandi difficoltà di movimento, nella consapevolezza che stava per giungere il momento in cui sarei dovuta rientrare a casa e lasciarti da solo. E per molto tempo, riascoltarlo ha significato mescolare una straordinaria bellezza musicale di cinque minuti, intrisa di un cocktail emozionale di ansia, stanchezza e speranza.

Tre anni dopo, a questo brano mi sono aggrappata per condividere un'altra angoscia, un altro ricovero ma stavolta in terapia intensiva, a rischio della tua vita e con la forzata lontananza delle misure anti COVID-19. I wonder about you...  e mi sentivo annientata dalle circostanze, ma ascoltarla in loop era una carezza consolatoria a cui ogni sera non volevo rinunciare, il mio stato d'animo sembrava nutrirsi di ogni singola nota e parola e spesso alzavo il volume degli auricolari sino allo stordimento, nella solitudine della tua assenza. Temevo per la tua vita e non riuscivo a consolarmi, l'ottimismo non mi è mai appartenuto e i pensieri negativi hanno sempre sovrastato la speranza di vederti tornare a casa, purtroppo.

Da qualche settimana ho ripreso ad ascoltare Elisa e Francesca. La prima volta dopo il tuo rientro a casa l'ho fatto con timidezza, come se non volessi alzare il velo dei miei sentimenti. Sono felice che tu sia di nuovo accanto a me, anche se violato, ammaccato, suturato, piegato per sempre. Cerco di dimostrarti il mio amore ogni momento. Non so capire quanto tu te ne accorga, ma sono gelosa delle mie angosce e le so condividere solo con la mia musica, ogni sera, al termine del lavoro, quando ho voglia di accoccolarmi sul divano accanto a te. Non sarai mai più quello di prima... e io nemmeno, amore mio.

Wonder about you...



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