lunedì 12 agosto 2013

Naufraga, che ti sistemi

Sono morti alcuni migranti mentre provavano a sbarcare clandestinamente sulle coste siciliane.
Immediatamente si proclama il lutto cittadino (Va bene, dopodomani tutti al lavoro vestiti al lutto...), si trovano i soldi per fargli i funerali secondo il loro rito religioso (ma che cazzo ne sappiamo di quale fosse?!? Ce l'avevano mica scritto in fronte?!?) anche se le casse comunali sono disastrate, si coglie l'occasione per trasformare la vicenda in un mega-evento mediatico con gran risonanza per sindaco e assessori, e si trae persino spunto per dichiarare che, al più presto, la città dovrà attrezzarsi per dare adeguata assistenza a questi fuorilegge che ci invadono al di fuori di ogni minima regola, alla ricerca di una vita migliore.
La parola d'ordine? Buonismo. Un buonismo opportunista, strisciante, peloso e quanto mai falso.
Facciamo un bel referendum, e poi vediamo quanti italiani, nel segreto dell'urna, direbbero di sì all'accoglienza di questi disperati che stanno peggio di noi.
Come se il Principato di Monaco, tanto per fare un esempio, avesse il dovere morale di accogliere e mantenere, per motivi umanitari, un imprenditore italiano che sta per suicidarsi per il fallimento della sua azienda!!!
Mentre la città si dà tanto da fare per offrire vitto e alloggio ai minori sbarcati clandestinamente, un minorenne italiano in gravissime difficoltà, che per serissime ragioni deve essere allontanato al più presto dalla famiglia e dalle cattive amicizie, per ordine del Tribunale, non trova posto in una Comunità alloggio che sia una, perchè sono tutte occupate da minori stranieri non accompagnati, i famigerati MSNA che ci costano una barca di soldi... scippati dalle nostre tasche e senza manco poterli scaricare dal 730, roba che li metti allo Sheraton Hotel, costa meno.
Che fare?
Aspettare che in quella famiglia multiproblematica ci scappi il morto, il ferito, o che il ragazzino faccia la terza rapina? O che la madre tenti il suicidio?
Qui la soluzione è una e una sola. Mettere il ragazzino su una vecchia bagnarola, farlo naufragare sulla costa dell'isola e dirgli di dichiararsi africano.
Come per incanto, e senza badare a spese, gli troveranno il posto in una bella Comunità alloggio.
Ce lo accompagnerà il Sindaco in persona.
Con fotografo, ufficio-stampa e giornalisti al seguito.
Naturalmente.

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