venerdì 25 gennaio 2013

Pensionamenti

Nella Pubblica Amministrazione si assiste ad un insolito fenomeno. Ci sono impiegati che si stanno specializzando nella corsa alla pensione, ed altri che - nonostante abbiano raggiunto i limiti di età e di contribuzione - non sanno a che santo votarsi per rimanere in servizio.
E' indubbio che gli aspiranti alla pensione sono lavoratori veri, che non hanno mai rubato lo stipendio ed hanno speso la propria vita per l'ente, assumendosi oneri e responsabilità, anteponendo spesso il lavoro alla famiglia e a tutto il resto.
Altrettanto certo è che gli anziani che aspirano a rimanere in servizio, sono mangiapane a tradimento che hanno passato trent'anni a scaldare la sedia, in ufficio anziché lavorare hanno intrecciato relazioni extraconiugali e intendono continuare a rubare lo stipendio il più a lungo possibile.
Sino ad oggi, fortunatamente, si è preferito eliminare questi parassiti o, quanto meno, farli mantenere dall'INPS, ma domani?
La Pubblica Amministrazione deve essere liberata al più presto da questi elementi-zavorra che hanno ottenuto il posto di lavoro tramite invalidità (quasi sempre falsa) o altre corsie preferenziali, e proprio per questo si sono ritenuti in diritto di scaldare la sedia senza l'obbligo di lavorare.
Beati gli impiegati che sono arrivati alla pensione dopo decenni di onesto lavoro.
Io penso di non arrivarci: troppo stress, troppa abnegazione.
Morirò prima di poterlo festeggiare, il mio pensionamento.

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