martedì 22 novembre 2011

Premi ed emozioni

Com'è difficile scrivere l'elogio di qualcuno che conosci bene.
Un carissimo amico riceve un premio prestigioso, internazionale, e l'emozione non ti fa trovare le parole giuste per descriverlo.... le parole che hai sempre trovato, è come se improvvisamente non andassero più bene, perchè ne servono di più intense.
Ancora più difficile diventa se hai avuto la bella notizia in anteprima da settimane e hai dovuto tenerla per te - invece di gridarla al mondo intero - e poi non hai voluto nemmeno presenziare alla premiazione; ma hai fatto una scelta di riservatezza, odi il presenzialismo e soprattutto odi metterti in tiro, anche se la cornice lo richiede.
E' andata. Foto, interviste, commenti, baci e abbracci e complimenti.
Della commozione che tu non sei riuscito a nascondere adesso ne stanno parlando tutti, ma è un'emozione che io conosco in maniera speciale e giocosamente intima.
Adesso sei dappertutto: schivo e umile come sempre, ma ci sei e sei diventato ufficialmente e universalmente importante.
Per me lo eri già e non cambia nulla. So che resterai come sei, anche se hai ricevuto quel premio che poi non è nemmeno il primo della tua carriera.
Sono strafelice per te e questa gioia perfetta l'abbiamo condivisa ben prima che la notizia divenisse pubblica.
Altri - e altre - rosicano, copiano, spiano... e lasciamoli rosicare, copiare, spiare.... e sperare.
A loro non succederà, mai.

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