giovedì 1 luglio 2010

S'ammazzino fra di loro

In pieno giorno, in pieno centro storico, addirittura davanti all'ex Monastero dei Benedettini, oggi sede delle facoltà di Lettere e Filosofia e Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Catania, un sicario si mette a sparare tra la gente per ammazzare un mafioso. Non solo non riesce ad ucciderlo, ma colpisce una studentessa trentaquattrenne che aveva appena sostenuto un esame e si accingeva a tornarsene a casa.
La donna è adesso in Rianimazione con un proiettile conficcato tra la seconda e la terza vertebra cervicale: la prognosi è riservata e dovrà essere sottoposta ad un rischioso intervento neurochirurgico.
Il mafioso, anch'egli ferito gravemente, è ricoverato in un altro ospedale e, francamente, della sua sorte non me ne può fregare di meno.
Al posto della donna ci potevo essere io, ci poteva essere chiunque in questa città in cui le regole esistono solo per essere trasgredite, o per farne occasione di introito economico.
Non ci sono più i sicari di una volta.

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